Il processo inizia con il progetto

in camera anecoica

Tutti i diffusori NERPITI sono sviluppati seguendo diverse fasi di sviluppo. La prima fase inizia direttamente nella camera anecoica dove vengono misurati singolarmente tutti gli altoparlanti e il comportamento complessivo dell’altoparlante, correggendo eventuali difetti. Tutte le misurazioni effettuate in camera vengono quindi studiate e simulate fino ad ottenere risultati teorici ottimali.

Impedenza altamente ottimizzata

Come altre caratteristiche elettroacustiche, anche l’impedenza è stata ottimizzata con lo stile NERPITI. L’attenzione estrema anche all’andamento dell’impedenza ha consentito di ottenere un andamento della fase elettrica molto prossimo a 0 gradi o, quando non fisicamente possibile, tendente ad essere di tipo induttivo. Questo tipo di carico permette di pilotare l’altoparlante anche dagli amplificatori più delicati e problematici. Quando un amplificatore, specie se molto delicato, lavora con un carico poco ottimizzato, tenderà a funzionare male, producendo distorsione, un suono sgradevole con rischio di auto oscillazione. Inoltre, il diffusore é stato progettato per far funzionare gli altoparlanti al di fuori delle loro regioni di risonanza, poiché la distorsione aumenta notevolmente in quella regione ! In questo modo la distorsione del diffusore si riduce notevolmente con una chiarezza del suono eccellente.

Ottimizzazione in ambiente

Dopo la fase di progettazione in camera anecoica, il diffusore viene misurato e successivamente ottimizzato nell’ambiente di ascolto. Curve perfettamente piatte nella camera anecoica, infatti, non garantiscono affatto risultati sonori nell’ambiente in quanto quest’ultimo è molto più complesso e caratterizzato da molteplici riflessioni dovute al pavimento, soffitto, pareti laterali ecc. Non è raro per diffusori con curva SPL piatta in camera anecoica per essere completamente distorti nell’ambiente. Lo scopo principale è quello di ottenere una curva di 1/3 di ottava più vicina all’andamento consigliato dall’Ing. Henning Møller che la teorizzò, negli anni ’70, come la risposta in frequenza ottimale di un diffusore nella stanza d’ascolto.